La realtà estesa (XR), che comprende realtà virtuale (VR), aumentata (AR) e mista (MR), non è più relegata al mondo dei videogiochi. Negli ospedali, i chirurghi si allenano con simulazioni immersive che replicano fedelmente gli interventi: la ricerca ha dimostrato che chi utilizza il VR durante la formazione può migliorare la precisione e la velocità nelle procedure reali. Le aziende automobilistiche, aerospaziali e manifatturiere ricorrono a visori e software di XR per addestrare gli operai, riducendo gli errori e i tempi di apprendimento. Anche l’esercito e la polizia sfruttano ambienti virtuali per la preparazione tattica e il controllo di situazioni di crisi.
Oltre alla formazione, la XR sta trasformando l’esperienza di lavoro e di acquisto. Architetti e designer possono camminare virtualmente all’interno dei loro progetti prima di costruirli, mentre i clienti provano abiti o arredi a casa grazie a applicazioni di realtà aumentata. Le piattaforme di collaborazione offrono “uffici virtuali” dove i team distribuiti interagiscono in spazi tridimensionali, condividendo documenti e prototipi. Con l’espansione del 5G e la riduzione dei costi dei visori, si prevede che le soluzioni XR diventeranno sempre più diffuse anche nelle piccole e medie imprese.
Sebbene la tecnologia sia affascinante, rimangono alcuni ostacoli da superare. L’ingombro e il prezzo di molti visori rappresentano ancora una barriera, mentre l’adattamento alle interfacce tridimensionali richiede tempo. Inoltre, l’impatto fisiologico dell’uso prolungato – come il motion sickness – va tenuto in considerazione. Nonostante ciò, lo sviluppo di dispositivi più leggeri e la nascita di nuovi modelli di interazione, come i controller aptici o le lenti contactless AR, aprono la strada a esperienze sempre più naturali. Nei prossimi anni la realtà estesa potrebbe fondersi con l’ambient computing, integrandosi nel nostro ambiente quotidiano e ampliando la nostra percezione del mondo.
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