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Cleantech: investire nel futuro

Cleantech e investimenti

La transizione verso un’economia sostenibile richiede non solo innovazione tecnologica ma anche enormi investimenti finanziari. Nel 2023 i fondi di venture capital hanno destinato circa un quarto del proprio portafoglio a iniziative legate al cleantech, per un totale di oltre 200 miliardi di dollari. Questo flusso di capitali spinge lo sviluppo di soluzioni per l’energia rinnovabile, l’efficienza energetica e la decarbonizzazione dell’industria. In particolare, l’idrogeno verde sta attirando attenzione: la domanda di ricerca sull’argomento è cresciuta di oltre dieci volte e si stima che questo mercato possa espandersi con tassi annuali superiori al 60 % nei prossimi anni.

L’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili offre un modo per immagazzinare e trasportare energia senza emissioni. Alcuni paesi europei stanno già sperimentando treni alimentati a idrogeno e numerose aziende investono in elettrolizzatori di nuova generazione. Tuttavia, la trasformazione richiede investimenti infrastrutturali massicci: secondo gli analisti serviranno oltre 700 miliardi di dollari per costruire impianti di produzione, reti di distribuzione e stazioni di rifornimento su scala globale. Parallelamente prosegue la corsa all’elettrificazione di trasporti e industrie, con una rapida crescita del fotovoltaico, dell’eolico e delle batterie di accumulo.

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Anche il settore privato sta giocando un ruolo sempre più attivo. Alcune start‑up sviluppano materiali per pannelli solari più efficienti o processi di cattura del carbonio a basso costo, mentre le grandi società energetiche diversificano i loro portafogli per includere fonti pulite. Per gli investitori, il cleantech rappresenta una doppia opportunità: contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico e intercettare un mercato in forte espansione. Le politiche governative, come i sussidi per le energie rinnovabili e i piani di riduzione delle emissioni, possono accelerare o rallentare questo processo. In ogni caso, appare sempre più chiaro che la sostenibilità non è più una scelta ma una necessità strategica per l’economia globale.

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